venerdì 19 marzo 2010

I traumi della mano nello sci





La lesione del legamento ulnare collaterale del pollice costituisce una delle patologie più ricorrenti tra gli sciatori. Il ricco ventaglio di sintomi annoverano dolore acuto, impossibilità alla presa, tumefazione ed ematoma. La fotografia del Dott. Massimo Massarella: "La lesione è dettata da violenta abduzione del pollice che determina la rottura del legamento stesso"


Nel caso degli sciatori, può accadere che il pollice subisca una violenta abduzione, indotta dal bastone che funge da leva. Cosa fare in questo caso? Innanzitutto si rendono necessari gli accertamenti diagnostici, ossia diagnosi clinica esame radiologico ed ecografia. Il successivo trattamento, dipende in maniera massiccia dal grado della lesione. In caso di minima distrazione del legamento collaterale ulnare, è particolarmente indicato il ricorso al trattamento ortesico (apparecchio gessato ndr).

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Vi sono poi lesioni di grave entità, che comportano un distacco osseo e che richiedono pertanto un intervento chirurgico. Tecnicamente, si parla di Lesione di Stener, come approfondito dallo specialista, il Dott. Massimo Massarella: "Si tratta di lesione traumatica del legamento collaterale ulnare del pollice. Tale legamento è di fondamentale importanza nella stabilità dell'articolazione metacarpofalangea".

Come accennato in precedenza, gli sciatori sono soggetti a questa tipologia di incidenti proprio in virtù delle dinamiche e delle condizioni che regolano questo sport. Nel dettaglio, il meccanismo di lesione può derivare da una caduta rovinosa dagli sci, con il bastone che punge da leva esercitando pressione sul pollice. Il corredo di sintomi è piuttosto corposo: "Dolore acuto a livello dello spazio tra il I° ed il II° dito, con impossibilità alla presa ed all'opposizione, tumefazione ed ematoma", la sintesi del Dott. Massimo Massarella.

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Il trattamento osservato dipende in misura maggiore dal grado della lesione. Il primo passaggio concerne gli accertamenti diagnostici, relativi a diagnosi clinica, esame radiologico del primo raggio della mano ed ecografia. In presenza di una minima distrazione del legamento collaterale ulnare può essere indicato il ricorso al trattamento ortesico o apparecchio gessato. In presenza di instabilità assai gravi, è opportuno intervenire chirurgicamente. Per quel che attiene alla fase riabilitativa, il Dott. Massimo Massarella non ha dubbi: "Nelle lesioni semplici viene applicato un tutore per un periodo di tre settimane circa, accompagnato da esercizi tesi al recupero delle capacità propriocettive e della forza di opposizione e presa; nel caso opposto, vale a dire in presenza di traumi gravi con frammento osseo, è richiesto un lavoro specifico attraverso la ginnastica".

In ultima analisi, la tempistica, fattore che ovviamente gode di assoluto interesse, soprattutto per chi, afflitto da questa patologia, spera di accelerare il rientro. "Il tempo di recupero si aggira intorno ai 3 mesi" - la chiosa dello specialista.

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