mercoledì 30 aprile 2014

La distorsione della caviglia nello sport


La distorsione della caviglia, uno dei traumi maggiormente ricorrenti nello sport. Il parere del Dott. Alfredo Ceccarini

La distorsione della caviglia è il trauma muscolo-scheletrico più frequente tra gli sportivi. Ne fanno le spese gli atleti delle seguenti discipline: pallavolo (56%), basket (55%), calcio (51%), e corsa di resistenza (40%).
Un episodio di tipo distorsivo richiede una buona rieducazione: l’instabilità della caviglia è uno dei presupposti per il verificarsi di distorsioni recidivanti.
Sintomi, diagnosi e trattamenti, con il contributo del Dott. Alfredo Ceccarini (nella foto in basso, a destra), Medico Chirurgo Specializzato in Ortopedia e Traumatologia.

Dott. Ceccarini, qual è la causa alla base del meccanismo di distorsione?
“La distorsione della caviglia dipende dalle sollecitazioni a carico dei legamenti della caviglia, sottoposti ad eccessiva trazione. Il meccanismo più frequente di distorsione concerne un movimento di rotazione interna della caviglia (supinazione ndr) ed interessa il compartimento esterno”.

Quali altri fattori determinano il trauma distorsivo?
“Indubbiamente, fattori come instabilità costituzionale, precedente instabilità, calzature non idonee, preparazione atletica inadeguata” ed alterato allineamento del retropiede, possono concorrere in maniera significativa”. 

Che genere di sintomi si ravvisano?
“In presenza di una distorsione della caviglia, il soggetto avverte un dolore intenso, ravvisabile in sede di palpazione. La sintomatologia annovera anche rigidità, tendinopatie, limitazione funzionale, aumento di volume, sinoviti, insufficienza muscolare ed instabilità del collo del piede”.


 
Attraverso quali esami può essere meglio inquadrato il trauma?
“La diagnosi passa per l’ esame clinico. Se la distorsione presenta un certo grado di gravità, occorre effettuare una radiografia o RM, per meglio quantificare il danno arrecato ai legamenti”.

Che tipo di trattamento viene privilegiato?
“Una volta compresa l’entità del trauma, si tende a privilegiare un trattamento di tipo conservativo (grado I e II) che nella sua fase iniziale richiede applicazione del ghiaccio, elevazione, bendatura ed assunzione di farmaci anti-infiammatori. Una volta ridotta la portata della sintomatologia acuta, il soggetto intraprende un apposito protocollo riabilitativo. Nelle distorsioni di III grado, invece, il trattamento può essere chirurgico”.

Recupero degli sportivi. Quali i tempi necessari per una pronta guarigione?
“Per gli sportivi professionisti, i tempi di recupero stimati si aggirano intorno ai 2/3 mesi. Si tratta di un recupero favorito dall’adozione di un protocollo accelerato, fondato inizialmente sullo stretching e sui movimenti progressivi della caviglia. In un secondo momento, la riabilitazione sarà focalizzata sul recupero della forza muscolare e della capacità propriocettiva”.

Casa di Cura Villa Stuart – Via Trionfale, 5952 (Roma)
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