Sportivi alle prese con una generica alterazione del disco intervertebrale. Cause, incidenza nello sport, prevenzione, diagnosi e trattamento. Con il contributo della Dott.ssa Barbora Tirpakova , Medico Chirurgo specializzato in Neurochirurgia
(p.b.)
Dott.ssa Tirpakova, cosa si intende per discopatia?
“La discopatia attiene ad una generica alterazione del disco intervertebrale, una sorta di cuscinetto che, interposto tra una vertebra e l’altra, facilita i movimenti ed ammortizza i carichi”.
Quali gli aspetti e le caratteristiche salienti del disco?
“I dischi intervertebrali sono strutture fibrocartilaginee flessibili: la parte centrale del disco (nucleo polposo, ndr) ha forma sferica e contiene una sostanza gelatinosa, composta principalmente da acqua (circa l’88%); l’anello che circonda il nucleo polposo, invece, è formato da una serie di fasci concentrici (anello fibroso)”.
Dunque, generica alterazione del disco. Quali le cause responsabili della discopatia?
“Si tratta di una patologia multifattoriale, le cui cause vanno rintracciate nell’assunzione di posizioni statiche (ad esempio la guida), situazioni in cui la colonna risulta particolarmente sollecitata, sollevamento di carichi pesanti, sport violenti e chili in eccesso. Inoltre, il disco può modificarsi per un normale processo di invecchiamento ed usura”.
Dal punto di vista sportivo, quali sono le discipline in cui si riscontra una maggiore incidenza?
“Automobilismo, motociclismo, bob e slittino, canoa, kayak, equitazione, sollevamento pesi e windsurf. In genere, la discopatia trova terreno fertile negli sport tendenzialmente “violenti”, caratterizzati da salti, balzi incongrui e sollevamento pesi, a cui si aggiungono le discipline sportive contrassegnate da gesti e microtraumi ripetuti (corsa)”.

A quali conseguenze può condurre la discopatia?
“La conseguenza più grave di una discopatia è legata alla riduzione della capacità ammortizzante del disco ed alla contemporanea perdita dei normali rapporti tra una vertebra e l’altra. Nel momento in cui inizia a deformarsi, il disco assume forma e spessore anormali. Protrude fino ad erniare dal profilo dei corpi vertebrali, irritando le strutture nervose adiacenti e scatenando il dolore”.
In che modo viene diagnosticata?
“La diagnosi viene condotta in via indiretta, attraverso semplice radiografia della colonna. In caso di compromissione delle strutture nervose si ricorre alla Risonanza Magnetica e/o Tac”.
Dalla diagnosi al trattamento. Quali le terapie ed indicazioni suggerite?
“Nel caso di una discopatia generica viene approntato un trattamento di tipo non invasivo, basato sulla fisiokinesiterapia, eventualmente associata a terapia farmacologica (analgesici ed antinfiammatori, ndr). Il ricorso alla chirurgia, invece, si rende necessario in presenza di compromissione delle strutture nervose o secondaria instabilità della colonna”.
In ottica prevenzione, quali sono i giusti comportamenti da osservare?
“A dire il vero non esiste una vera e propria opera di prevenzione. Di sicuro, può essere utile il monitoraggio del peso corporeo, l’abolizione del fumo, una preparazione atletica adeguata ed il controllo dei movimenti nel corso di attività a carico della colonna”.
Per info ed appuntamenti:
06. 35528479 - 06. 35528332
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